EVIDENZE SCIAMANICHE NEL DRUIDISMO
I Celti, durante le loro migrazioni verso Occidente entrarono sicuramente in contatto con popolazioni da cui assimilarono i sostrati magico-religiosi di stampo sciamanico. Evidenze sciamaniche riaffiorano nelle saghe irlandesi di Cu Chullinn, nei racconti gallesi del Mabinogion, fino ai più recenti romanzi di Chretien de Troyes.
Si narra così di veggenti, gli Ovati, che avevano la capacità di entrare in trance e viaggiare nel mondo degli Antenati. John Matthews in “Taliesin: The Last Celtic Shaman”, descrive rituali trance-estatici per raggiungere l’illuminazione.
Una figura molto evocativa è quella di Kernunnos, il dio – sciamano con il palco di cervo sulla testa, la cui più nota raffigurazione è quella presente sul calderone di Gundestrup.
La capacità dei druidi di trasformarsi in animali e/o di essere con essi interconnessi è diffusissima. Nella saga di Talielsin, Gwyrhyr è noto per conoscere il linguaggio degli animali, nonché per le sue molteplici trasformazioni e esperienze di trasmutazione. Mutazioni animali le troviamo anche nei racconti di Oisin e Amergin che non solo si trasformano in animali ma trascorrono un lungo periodo sotto tali sembianze riportando nel mondo reale, una volta terminata l’esperienza della trasformazione, tutte le conoscenze acquisite in questo stato di realtà non ordinaria.
Lo stretto legame con l’animale sacro, che dunque poi nel tempo muterà da Spirito Guida ad elemento totemico caratterizzante del clan, è fortemente diffuso in tutta la cultura celtica. Lo stesso nome delle tribù esprime il legame con il mondo naturale e con l’animale che diviene simbolo del sacro.
La Letteratura celtica è poi ricca di descrizioni di territori e mondi che si sviluppano in una realtà “non ordinaria”, come nelle avventure di San Brendano o nella descrizione della vita del druido MacRuith, dove si narra di “voli” a cavallo di fiamme che avrebbero portato il sacerdote in non meglio precisato un “mondo di sopra”. Non mancano le descrizioni di druidi vestiti con le piume di uccelli proprio ad indicare il volo spirituale, abitudine diffusissima nella tradizione sciamanica.
Il Druido dunque è uno sciamano, come afferma anche Patricia Monaghan in “The Encyclopedia of Celtic Mythology and Folklore”, nella sua funzione di colui che diviene intermediario con il mondo magico, inteso come il mondo spirituale, dove tutto è possibile.
BIBLIOGRAFIA
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