di Laura De Rosa
Lo sciamanesimo è un’antichissima pratica spirituale diffusa in moltissime culture del mondo: dall’America all’Africa, dall’Australia all’Asia.
Il termine deriverebbe dalla parola sanscrita sramana, ovvero monaco. La radice indoeuropea sa è invece correlata al verbo sapere, mentre mánu indica l’uomo, quindi “uomo che sa”, ovvero lo sciamano.
Nato nelle società primitive e dotato di una saggezza innata, lo sciamano è un mediatore fra mondo visibile e invisibile, in grado di offrire protezione e consigli preziosi alla propria comunità. Ma non tutti, secondo la cultura sciamanica, possono diventare guide; è infatti la cosiddetta “chiamata” da parte degli spiriti, a legittimare il ruolo. Chiamata cui è meglio non sottrarsi, nonostante spesso venga vissuta in modo tragico dal prescelto, poiché capace di sconvolgere interamente la vita e persino le capacità psicofisiche. Ma un buon sciamano non sarebbe tale senza i suoi “animali di potere” o “animali totem”, alleati spirituali che lo aiutano a orientarsi nel “mondo altro”.
Fantasticherie primitive? Di primo acchito, potremmo crederle tali, ma lo sciamanesimo è una disciplina tutt’altro che in via di estinzione. Oggi, esso è praticato da moltissimi occidentali, che lo hanno rivisitato in chiave moderna, per renderlo accessibile a un gran numero di persone. Pensiamo ad antropologi del calibro di Michael Harner e Carlos Castaneda, che vi hanno addirittura dedicato la vita, ma anche a numerosi sciamani contemporanei, che propongono percorsi di studio focalizzati sugli insegnamenti tradizionali. Ma di fatto a cosa serve? E come si può iniziare questo meraviglioso e stupefacente percorso nel mondo dell’invisibile?
A cosa serve lo sciamanesimo?
Lo sciamanesimo si basa sull’idea che tutto sia energia e che ogni sistema energetico sia contenuto in un altro sistema energetico, a sua volta collegato a qualunque altra cosa. In quest’ottica tutto ha la stessa importanza, ogni elemento nell’universo ha un suo ruolo. Oltre al mondo fisico, lo sciamanesimo riconosce l’esistenza di altre dimensioni, ignorate dalla maggioranza di noi, poiché non percepibili attraverso i comuni sensi. D’altronde se non avessimo il naso non percepiremmo gli odori, ma la nostra incapacità non li renderebbe meno reali. Seguendo la stessa logica, è facile comprendere come l’esistenza di mondi altri sia assolutamente possibile.
Compito dello sciamano, in quanto dotato di quel “sesto senso” che manca alla maggior parte degli esseri umani, è “camminare tra i mondi” per aiutarci a migliorare il presente. Ma lo sciamano non accede a questo bagaglio di conoscenze attraverso lo studio intellettuale, bensì tramite la pratica e l’esperienza personale. Non pensa ma “fa” le cose per conoscerle. Una volta che la sua fonte di energia interiore viene risvegliata, in seguito alla cosiddetta “chiamata” e seguendo i consigli degli spiriti guida, egli impara progressivamente a navigare nei mondi altri, accedendo a uno stato di coscienza alterato rispetto alla normalità.
Lo scopo ultimo di tale viaggio, è creare un equilibrio costruttivo tra il mondo visibile e quello invisibile. I problemi di un dato individuo (malattie, depressione ecc.), o di una data comunità (carestie, epidemie ecc.), dipenderebbero infatti da una disarmonia fra questi due mondi. Lo sciamano fa in tal senso da intermediario, allontana eventuali fonti di disturbo “invisibili” o ci aiuta, nei singoli casi, a recuperare alcuni poteri che ci sono stati sottratti, riportando la nostra anima all’equilibrio.
Lo sciamanesimo oggi e le sue affinità con l’ecologia
Come premesso, lo sciamanesimo sta riscuotendo sempre più successo nella nostra società e questa diffusione non è certo dovuta al caso. Difatti mai come al giorno d’oggi, sentiamo la necessità di recuperare un contatto profondo con le forze della natura e con la nostra parte più autentica. Desideriamo, consapevoli o meno, ripristinare l’integrità perduta, intesa come integrità individuale (ovvero riscoprire se stessi) e integrità universale. Desiderio che può essere esaudito purché il contatto con le forze della natura, fonte di energia inesauribile, venga ripristinato.
Difatti, secondo lo sciamanesimo, le forme di manipolazione affettiva, tanto diffuse fra noi esseri umani, dipenderebbero dalla nostra incapacità di attingere energia dal cosmo. Incapacità che porta a nutrirsi, per compensazione, delle energie di altri esseri umani, dando luogo alle varie forme di dipendenza. Ecco che lo sciamano moderno, come un tempo quello primitivo, ci aiuta a ricontattare questa energia cosmica e a tramutarla progressivamente in amore e potere personale. Non è forse questa la direzione dell’ecologia? Lo sciamanesimo si rivela in tal senso estremamente attuale.
Come opera lo sciamano
Ogni sciamano ha un suo modo personale di operare e ogni tradizione sciamanica ha i propri rituali e le proprie pratiche privilegiate, ma di fatto lo scopo è sempre il medesimo. L’esperienza sciamanica vuole infatti aiutarci a ritrovare la strada maestra, favorendo l’integrazione di quei lati oscuri che spesso allontaniamo per paura, anziché accettarli come parti del nostro sé.
Questo percorso di crescita interiore non è affatto semplice, perché richiede una precisa volontà da parte di chi lo intraprende, che deve essere mosso da un sincero desiderio di tramutare il proprio Ego e trascenderlo per accedere alle risorse dell’anima. Ciò significa assumersi una responsabilità notevole, mettersi in discussione completamente, affrontare le proprie paure, imparare a collaborare. E’ la cosiddetta “via del guerriero” ad offrirci gli strumenti per risvegliare la nostra coscienza e rimuovere progressivamente le maschere che ci imprigionano nella quotidianità.
Gli “Animali di potere”: cosa sono e come individuarli
I primi viaggi sciamanici, cui è possibile partecipare ovunque nel mondo e in Italia (sul web non mancano gli indirizzi di diverse scuole sciamaniche accreditate), ci aiutano a familiarizzare con i cosiddetti animali di potere o animali totem/guida. Ovvero spiriti animali in stretto contatto con le forze dell’universo o con i mondi inferiori (i mondi sotterranei) che ci accompagnano fin dalla nascita, indipendentemente dalla nostra consapevolezza.
attraverso il suono ipnotico del tamburo, simile al battito cardiaco che ci accompagnava durante i 9 mesi trascorsi nel grembo materno, che si accede allo stato alterato di coscienza e si impara a instaurare un rapporto con l’animale guida. In realtà, è possibile contattarlo anche autonomamente, per esempio, durante il sonno: difatti il viaggio sciamanico ricorda in qualche modo il sogno, strumento privilegiato per esplorare noi stessi e i mondi non ordinari. Ecco che allora l’animale totem può farci visita durante il riposo per comunicarci qualcosa o semplicemente per salutarci, se siamo noi ad averlo chiamato. Riconoscerlo è il primo passo per poter beneficiare dei suoi consigli e delle sue preziose indicazioni.
Ma attenzione, non tutti gli animali che vediamo in sogno sono animali totem: a volte questi spiriti ci fanno visita per indurci a integrare in noi stessi le qualità che incarnano e di cui abbiamo bisogno in un dato momento. L’animale totem (possiamo averne addirittura 9) è invece un compagno fedele, uno spirito in profonda sintonia con noi stessi, che non corrisponde necessariamente all’animale preferito nella vita cosciente. Sul web è possibile verificare, una volta individuato il proprio animale di potere, il suo significato simbolico attraverso le innumerevoli guide a disposizione.
Articolo di Laura De Rosa, autrice de “Il Sogno Attraverso il Tempo – Il sogno tra psicologia, stregoneria e folklore“
Fonte: http://www.eticamente.net/45066/sciamanesimo-il-modo-per-ritrovare-la-strada-maestra.html